L’Anti-Marx by Giancristiano Desiderio

L’Anti-Marx by Giancristiano Desiderio

autore:Giancristiano Desiderio [Desiderio, Giancristiano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia
editore: Rubbettino Editore
pubblicato: 2023-09-01T08:25:36+00:00


Lucio Colletti

Il vero volto di Marx

Picconate Colletti.

scritta apparsa sulle mura

dell’Università La Sapienza negli anni Settanta

La parabola intellettuale e morale di Lucio Colletti inizia con una posizione liberale, entra nel cerchio di fuoco dogmatico del marxismo, riapproda al liberalismo con una solida consapevolezza irrobustita dalla conoscenza degli errori e dei replicati fallimenti marxisti. Sembra quasi uno scherzo da prete di quella stessa dialettica hegeliana che alla fine Colletti riconobbe come il vizio d’origine del pensiero di Marx che non arrivò mai a digerire Hegel, ma si limitò a “capovolgere” il suo idealismo ricorrendo a quella che, come disse una volta Croce, altro non era che una battuta giornalistica. Alla fine del percorso “dialettico” di Lucio Colletti si può dire con tutta serenità che Marx, almeno dal punto di vista della filosofia, altro non è che un epigono di Hegel.

Le fasi del pensiero di Colletti sono dunque tre: la prima è quella giovanile e degli studi universitari, quando si laurea con Carlo Antoni con una tesi sulla logica di Croce; la seconda va dal 1950 agli inizi degli anni Settanta ed è questa la fase, prima dogmatica e poi critica, del marxismo; la terza inizia nel 1974, anno in cui esce la famosa Intervista politico-filosofica e Colletti “esce” dal marxismo e ritorna alla casa madre del liberalismo. La prima fase si racchiude nella stessa tesi La logica di Croce in cui il giovane studioso dà una lettura critica del pensiero di Croce senza rendersi conto – e non poteva con gli strumenti che aveva al tempo semplicemente perché ancora non era diventato marxista – che la critica ragionata di Marx e del marxismo con la decisiva differenza tra contraddizione logica e opposizione reale, la distinzione tra economia e filosofia, democrazia e libertà, son già tutte nella filosofia della libertà di Croce. Così quando Colletti negli anni Settanta consumerà criticamente il rapporto con Marx e il marxismo si potrà dire – ma nessuno, naturalmente, lo disse – che il marxismo in Italia moriva per la terza volta: la prima al principio del secolo con il libro di Croce Materialismo storico ed economia marxistica; la seconda dopo il secondo conflitto mondiale con gli scritti filosofici e politici di Croce che giungevano proprio quando il marxismo iniziava a costituirsi come scuola e come politica; la terza, appunto, con la critica di Colletti che traeva forza dal suo rapporto con Galvano Della Volpe del quale completava la lettura filologica e critica di Marx, dalla sua stessa esperienza di militanza politica nel Pci e dalle illusioni di una democrazia diretta o proletaria coltivata con le idee di Rousseau come anticipazioni delle idee di Marx. La terza fase potrebbe essere detta del disincanto e vede Lucio Colletti diventare un pensatore liberale a tutto tondo che non disdegna l’esperienza parlamentare con Forza Italia e il centrodestra e coltiva, forse, un’altra illusione: la rivoluzione liberale. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

La critica di Colletti al marxismo è interessante e significativa perché è sia teorica sia politica ma, soprattutto,



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